La storia dell’integrazione europea trova il suo punto di inizio nella firma del Trattato della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) tra Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Questo accordo pionieristico, sottoscritto per favorire la cooperazione economica e ridurre le tensioni dopo la Seconda Guerra Mondiale, rappresenta il fondamento dell’attuale Unione Europea.
Negli anni successivi alla firma del Trattato della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) nel 1957, l’Unione Europea ha visto l’istituzione della Comunità economica europea (CEE) e dell’EURATOM. Entrambi i trattati sono stati ufficialmente firmati a Roma il 25 marzo 1957, permettendo alle due organizzazioni di iniziare le loro attività il 1° gennaio 1958. L’obiettivo principale del Trattato istitutivo della CEE era la creazione di un’Unione doganale, effettiva dal 1° gennaio 1968, con l’istituzione di una tariffa doganale comune per i paesi membri.
Il processo di integrazione economica ha registrato un costante aumento del numero di Stati membri nel corso degli anni. Le adesioni del Regno Unito, dell’Irlanda e della Danimarca nel 1973, della Grecia nel 1981, della Spagna e del Portogallo nel 1986 e di altri paesi successivamente hanno ampliato la dimensione dell’Unione Europea. Nel 2004, a seguito delle modifiche introdotte dal Trattato di Nizza del 2001, altri 10 paesi hanno ottenuto l’adesione, portando il totale degli Stati membri a 28 a partire dal 1° luglio 2013, con l’entrata della Croazia.
Un momento cruciale del processo di integrazione è rappresentato dal Trattato di Maastricht, firmato il 7 febbraio 1992. Questo trattato ha dato vita all’Unione europea, consolidando le Comunità europee preesistenti e avviando la cooperazione tra gli Stati membri in settori non solo economici, ma anche politici e sociali. L’introduzione dell’euro nel 2002 è stata un passo significativo verso una maggiore integrazione economica.
Tuttavia, nonostante l’ambizione di dotare l’UE di una costituzione nel 2004, il progetto ha subito un arresto nel 2005 con il respingimento del Trattato costituzionale da parte di Francia e Paesi Bassi. Questo ha portato all’abbandono dell’idea di una costituzione sostitutiva, optando per una riformulazione dei trattati esistenti.
Infine, va menzionato il referendum tenutosi nel Regno Unito il 23 giugno 2016, in cui la maggioranza ha votato a favore della Brexit. Il processo di uscita si è concluso il 31 gennaio 2020, segnando una svolta nella storia dell’UE. L’Unione Europea, attualmente, dispone di un quadro istituzionale che promuove valori, coerenza ed efficacia nelle politiche attraverso un sistema legislativo condiviso tra il Consiglio e il Parlamento europeo, un’azione esecutiva e un bilancio comune. La Banca Centrale Europea, in collaborazione con le banche centrali nazionali, guida la politica monetaria a livello europeo, supervisionando gli aspetti finanziari e contribuendo alla stabilità economica.La Corte dei Conti opera come organo di controllo, esaminando attentamente la gestione finanziaria per garantire la trasparenza e l’efficienza nei processi decisionali.
L’Ordinamento Sovranazionale dell’Unione Europea
L’Unione Europea si configura come una comunità sovranazionale, caratterizzata dalla peculiarità dei rapporti tra gli Stati membri. Questi rapporti vanno oltre la mera coordinazione intergovernativa finalizzata al conseguimento di specifici obiettivi, essendo invece subordinati, almeno in determinati settori, a un ordinamento europeo.
L’ordinamento europeo si distingue per la sua capacità di imporsi sugli Stati membri. Questo è reso possibile grazie a organi legittimati a emanare provvedimenti di carattere generale e individuale. Questi ultimi si applicano direttamente all’ordinamento giuridico nazionale, evitando la necessità di essere recepiti singolarmente dagli Stati partecipanti.
Questa struttura implica una limitazione della sovranità degli Stati membri in determinati settori, imponendo vincoli nell’esercizio di specifiche attività. In questi settori, gli Stati membri si impegnano a rispettare la volontà delle istituzioni europee.